Aprire l’armadio e indossare il primo capo che mi capita è una delle cose che più mi allontana da me stessa, non mi basta indossare caldi abiti d’inverno e leggeri d’estate, avere colori coordinati, accessori da copertina glamour, tacco alto e trucco perfetto, per Sentirmi Femmena. Posso starci ore a sistemarmi il trucco e i capelli, per poi accorgermi che l’abito è l’estensione della mia femminilità, che le sue vibrazioni incidono sul mio umore e sulla mia giornata. Quando mi concedo di essere libera loro mi permettono essenzialmente di mostrare il mio ESSERE e il mondo intorno a me si veste di bellezza e il mio sguardo riflette tutta la sua MERAVIGLIA!
#femmena
L’idea di vestire le donne che come me non riescono a ritrovarsi negli abiti alla moda, è stato solo il principio di questo straordinario viaggio nel femminile. Sono passati 10 anni da quando ho deciso di realizzare il mio primo vestito. Nel 2020 è nato il brand Femmena per poter raccogliere in una sola parola quello che in tutti questi anni ho sentito crescere in me come un’ esigenza sempre più chiara, vestire me e le donne con abiti che ci facciano sentire Femmene anche quando indossiamo il primo vestito che capita. Un capo che non deve costringermi in una forma che decide lui, un capo che non mi deve ricordare la mia taglia o quella che non ho più, un capo che quando lo indosso si ammorbidisce sulle mie forme, accompagna le mie curve e le linee cosi come sono. Che ti disarmi. Un solo abito che quando lo porto in valigia so che mi salverà per una passeggiata, un pranzo informale o una cena esclusiva. Che non copra chi sono, ma che lasci che io emani tutta me stessa.
Femmena è una parola quasi onomatopeica che quando la senti ti richiama un immaginario di donna forte, caparbia e allo stesso tempo fragile. Una parola in dialetto ma universale, quando la chiami ne senti la voce, l’odore, avverti il suo sguardo profondo, è lei, tutti la conoscono tutti ne conoscono la sua profonda intensità
Il logo è l’ideogramma della lettera ebrea Mem, è arrivata così sul tavolo e si è seduta nella parola Femmena, proprio al centro, come un cuore pulsante, il motore che tutto muove.
L’ideogramma di Mem è una linea ondulata a rappresentare il movimento dell’acqua. Mostra uno scambio vibratorio tra il cielo e la terra. Oltre al suo simbolismo con l’acqua, Mem crea un legame tra il prima e il dopo la creazione.
La corrispondente lettera ebraica rappresenta il grembo della donna che possiede la capacità naturale di dare la vita. Rappresenta il ripiegamento verso l’interno per trasformarsi, la forza centripeta. Segnala il flusso e i cambiamenti causati dalla nascita e dalla morte. È il principio riformatore della vita attraverso trasformazioni successive che genera un movimento vitale perpetuo. Lettera dell’introspezione, che ci spinge a scendere in noi e a interrogarci sulla nostra esistenza. Lo scopo del rimettersi in questione e la spinta a rinnovarsi e a mantenere una rinascita permanente. Mem è la lettera dell’acqua, simbolo dello scorrere della vita e della saggezza divina. La Mem suggerisce simultaneamente il rilevato e il nascosto. La Mem è associata alla trasformazione, l’emozione profonda e nascosta, la nascita e la morte, la purezza. Il nome Mem deriva dalla parola Mayim, acque con simbolismo di dualità. Le acque primordiali rappresentano la “materia Madre” che nutre e penetra tutti i regni della Natura. L’acqua simboleggia le origini. L’inconscio e le capacità di rigenerazione. Il suo valore numerico 40 compare sistematicamente nella Bibbia per specificare un isolamento e una trasformazione. Indica il tempo necessario per compiere un processo di maturazione che porta a fruttificare tramite la purificazione. Corrisponde a un periodo di maturazione e di trasformazione per accedere a un cambiamento radicale.